PROJECTS AND CROWDFUNDING / PROGETTI E RACCOLTA FONDI
Ciao,
solo poche parole per chiederti di valutare l’idea di sostenere una campagna di crowdfunding.
Si tratta di partecipare alla produzione del mio disco Like water in the bucket, aiutando la stampa dell’album e la produzione di alcuni video ispirati dal disco.
La campagna è attiva su questo sito e durerà qualche mese, fino al 15 Settembre 2017
La cifra che vorremmo raccogliere è 7.000 euro.
Ho scelto per vari motivi di non utilizzare dei siti specializzati in crowdfunding ma posso assicurarti che il progetto sarà realizzato anche se non sarà raccolta l’intera cifra (magari con più tempo) e che se questo non accadesse tutti i contributi saranno restituiti.
Sono tempi duri per tutti e soprattutto per chi prova a fare ricerca artistica.
Il contributo privato può essere importante, se non determinante, per sostenere progetti creativi.
In cambio di un tuo sostegno che può essere di una piccola cifra come di qualcosa di più considerevole, potrai scegliere se avere il cd che sarà stampato, i video in DVD, ma anche mie opere fotografiche, pittoriche e cinematografiche.
Per le Associazioni o Fondazioni culturali propongo anche la presentazione di un mio concerto che dialoga con proiezioni fotografiche e video.
Spero tu voglia prendere in considerazione l’idea di sostenere me e i bravissimi musicisti e artisti che hanno collaborato e collaboreranno al progetto, approfondendo i dettagli della campagna e del progetto artistico.
Grazie e per qualsiasi chiarimento puoi scrivermi a gradzero@gmail.com
€7.000 da raggiungere
La campagna scade il 15 Settembre 2017**
Per le Associazioni, Fondazioni, Teatri, Club, Circoli o Feste private:
Le spese di spedizione x le opere visive e fotografiche sono di 15 euro
Le spese di spedizione x il cd e i dvd sono di 6 euro
Tutte le opere fotografiche e i disegni sono prodotti come multipli in tiratura limitata di N° 9 copie per le opere fotografiche e 33 per le opere pittoriche, autografi, numerati e dotati di certificato oleografico Hahnemühle.
Saranno stampate Fine Art a pigmento di colore Epson K3 su carta pregiata Velvet (260gsm 100% cotone matt textured, natural white) da Sergio De Riccardis (Lecce)
mis. 24×33 oppure 32,9 x 48,3
Le opere fotografiche e i dipinti sono visibili sul sito nella sezione visual arts.
Ci sono tuttavia altre opere che possono essere visionate in forma privata comprese delle opere installative già realizzate o che possono anche essere realizzate ad hoc, con materiali soprattutto di riciclo. Per chi volesse ricevere un’opera di questo tipo partecipando alla campagna di crowdfunding è necessario mettersi in contatto diretto.
*I Film sono:
Stella Loca (Argentina 2006) scritto e diretto da Paolo De Falco. Musiche di Luis Bacalov
Leonardo (Italia 2008) diretto da Paolo De Falco. Musiche di Chopin, Copland e tradiz. cinesi
Via Appia (italia 2011) scritto e diretto da Paolo De Falco. Musiche di Giacomo Mongelli
Focara Kounellis (Italia 2016) scritto e diretto da Paolo De Falco. Musiche di Oscar Del Barba
I video musicali dei due brani del disco saranno:
LIQUID AND BLACK e AFRICAN STARS
Essi saranno ispirati dai testi dei brani e saranno prodotti in una versione più lunga della durata del brano (di circa 8 min.) contenendo un prologo e un epilogo non musicali. Saranno girati non solo in Italia.
** Leggi le FAQ
presenta
FOCARA KOUNELLIS
UN FILM DI PAOLO DE FALCO
CON JANNIS KOUNELLIS
PRESENTAZIONE, Luglio 2015
Vorrei parlarvi brevemente della Focara di Novoli e di questo film al quale sto lavorando.
La Focara è una “festa del fuoco” che si celebra ogni anno in gennaio a Novoli, un piccolo paese della provincia di Lecce, in onore di Sant’Antonio Abate, patrono del paese, richiamando, per la sua singolarità, migliaia di persone.
Ecco un breve video di circa 2 min. che comincia proprio con la costruzione della focara.
Vederlo potrà farvi capire in cosa consiste questa festa e potrà anche farvi entrare un po’ dentro l’atmosfera di un film documentario che stiamo sviluppando.
Tuttavia per chi volesse approfondire con la lettura, troverete anche qualche rigo tratto dal sito della Fondazione Focara: www.fondazionefocara.com
Notizie sulla Focara
… “Il momento di maggior coinvolgimento della comunità rimane l’erezione del monumentale falò (la fòcara) di tralci di vite, a cui verrà dato fuoco la sera della vigilia della festa.
Bisogna aspettare la potatura delle vigne per recuperare il materiale necessario alla costruzione della fòcara; le fascine, legate nei campi, vengono trasportate nel grande piazzale alla periferia del paese dove saranno sapientemente accatastate una per una fino a costituire una pira di circa venti metri di diametro per circa venticinque di altezza: l’operazione dura oltre un mese e coinvolge alcune decine di operatori volontari; la forma è una elaborazione del pignone conico in cui sulle aie venivano affastellati i mannelli di grano e varia negli anni: una sorta di torta a più strati concentrici, un cono con un oblò in alto, una versione anche con una galleria alla base.Sono necessarie lunghe scale e catene di uomini su di esse per trasferire le fascine in alto, ed è indispensabile che la struttura cresca in modo simmetrico, perché deve resistere al proprio peso e alle intemperie ed essere prova della competenza dei costruttori e del lavoro ben fatto.
Nel pomeriggio della vigilia, dopo la messa, si svolge per le vie del paese l’imponente processione con la statua del santo e la sera avrà luogo la spettacolare accensione attraverso l’esplosione di numerose batterie pirotecniche che si arrampicano lungo i crinali del falò fino in cima, con effetti molto suggestivi.
Da qualche anno la Fondazione della Focara ha pensato di chiamare degli artisti visivi di grande risonanza internazionale chiedendo loro di realizzare un’opera focara e un manifesto d’autore.
Ogni artista legge il rituale e dà la sua interpretazone di questo gesto fisico e simbolico che la comunità compie, proponendo un suo personale allestimento della focara, un suo intervento, a vari livelli, su questo straordinario “oggetto”.
Il primo ad aver lavorato sulla focara è stato nel 2012 Mimmo Paladino, cui è seguito Ugo Nespolo nel 2013, Hidetoshi Nagasawa nel 2014 e quest’anno Jannis Kounellis.
Amo il lavoro di Kounellis e ho pensato di fare un film documentario partendo da questa sua opera realizzata a Novoli quest’anno.
Il film è prodotto dall’Archivio liquido dell’identità di Grad zero (Film Grad) in coproduzione con la Fondazione Focara Novoli.
Il Sindaco di Novoli (ora ex sindaco) mi ha proposto (a causa delle ristrette risorse comunali e regionali) di contribuire alla produzione mettendo a disposizione le opere realizzate dagli artisti per la Focara.
Ognuno di loro, infatti, ha realizzato anche dei manifesti d’autore per l’edizione della festa.
Si tratta dunque di opere create in esclusiva per la Fondazione Focara di Novoli e prodotte in tiratura limitata e numerata da 1/1 a 1/100 (a 1/80 per Kounellis), ovviamente autografe e dotate di certificato di autenticità.
Ecco le foto delle opere. Esse sono:
Per chi volesse, dunque, sostenere la produzione di questo film sull’opera-focara di Kounellis, è possibile aiutare la produzione comprando uno di questi manifesti d’autore.
O diventando socio sostenitore dell’Associazione Culturale Grad zero.
In tutti e due i casi, in cambio, si avrà un ringraziamento formale nei titoli di coda del film.
Si tratta di artisti molto noti sul piano internazionale e che hanno delle quotazioni piuttosto elevate. Comprare una loro opera, anche in serigrafia, litografia o xilografia, significa fare un ottimo investimento.
In più l’IVA è scaricabile per gli imprenditori che vogliano ricevere una fattura per sponsorizzazione.
Oltre al fatto, naturalmente, che si compra un’opera-gesto d’artista che dialoga con un gesto sociale e antropologico di grande fascino, andando anche a sostenere la produzione di un film che proverà a restituire il senso di questo processo e legame creativo.
Il prezzo di vendita delle opere parte da 1.500 euro l’una.
La quota per diventare soci sostenitori dell’Associazione è di 50 euro.
Siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento o informazione, anche sulle bio artistiche degli autori.
Sperando, dunque, che il progetto possa interessarvi e di ricevere il vostro sostegno,
vi mando un saluto cordiale e un ringraziamento per l’attenzione.
Paolo De Falco
Direttore artistico dell’archivio liquido dell’identità e regista del film
presenta
RESISTI
UN FILM DI PAOLO DE FALCO
Disegno di Cino Mazzotta
Che fare? Che tentare? Nulla… attendere, attendere; ecco il mio programma. Attendere che il mio destino si compia come che sia. Ma questo avvilimento di me stesso, questo asservimento della mia volontà mi fa inorridire. Assistere allo sfacelo della propria vita, senza lotta è terribile! Dio… spesso è così atroce il mio smarrimento, che io non credo più a me stesso, alla mia forza e al mio diritto. E mi torturo in mille pensieri e congetture… e medito continuamente, lungamente e sto meditando. Qualcosa, Dio mio, ne uscirà da questo esame di me stesso; qualcosa di forte e di tenace. Saluti infiniti a tutti.
Lettera di Pietro Bolognini del Novembre 1916
© FILM GRAD
SINOSSI
Pietro Bolognini e Cino Mazzotta, due giovani pugliesi, partono volontari per il fronte della prima guerra mondiale nel 1915. Pietro morirà in battaglia, colpito al cuore, Cino sopravvivrà dopo essere stato molte volte vicino alla morte.
Pietro Bolognini, di Conversano (Ba), amava scrivere pensieri e poesie. Innamorato del giornalismo e della vita, andò a studiare in Francia. Il suo temperamento coraggioso e vitale lo portava a riflettere sui comportamenti sociali, sulle risorse e sulle mancanze del sud, sul rapporto tra uomo e natura, sull’emancipazione femminile. Come testimoniano diversi suoi articoli apparsi sui giornali dell’epoca, sembrava avviato a diventare un intellettuale “civile”, uno scrittore o un giornalista dotato di passione e visioni profonde e lungimiranti.
Convinto del fatto che l’Italia dovesse intervenire nella guerra, perché in questo modo avrebbe potuto realmente unirsi e resistere ai poteri forti degli Imperi centrali, si arruolò volontario a 24 anni e scrisse sul fronte del Carso un diario di grande intensità, prima di cadere in battaglia come Capitano del 17° Reggimento Fanteria. Fu decorato con due medaglie d’argento e la croce al merito di guerra.
Cino Mazzotta, di Novoli (Le) partì per il fronte a soli a 19 anni. Tenente di artiglieria da campagna si meritò, per il coraggio e la generosità, la medaglia d’argento e la croce di guerra al valor militare. Durante una lunga licenza, che si protrasse a causa delle vicende militari, studiò a Bologna pittura e scultura e, tornato sul fronte, compose un diario visivo, fatto di disegni e schizzi, in cui restituiva poeticamente le sue impressioni belliche. Terminata la guerra, s’iscrisse a Roma alla Scuola Superiore di Architettura, prima scuola di architettura sorta in Italia, diventando uno dei primi architetti italiani. Dopo alcuni anni di lavoro “nomade” tra la Sardegna e Roma, dove cominciò la sua attività negli anni Venti (frequentando la vita culturale della capitale e collaborando come scenografo con Anton Giulio Bragaglia), tornò in Puglia a metà degli anni 30’, restandoci fino alla sua morte e realizzando, con grande impegno, diverse opere civili e religiose, espressione di un razionalismo originale del sud e di una visione laica, poetica, educativa del ruolo dell’architetto.
Cos’è che accomuna questi due uomini? La guerra, il coraggio? L’amore per l’arte e la bellezza? Per la Patria? L’essere emigrati al Nord per combattere e per studiare? L’essere due rappresentanti di un sud creativo e vitale, ma allo stesso tempo introverso e intimista, dedito allo studio e alla riflessione? L’avere una personalità molto idealista che faceva loro amare e scegliere sempre l’onestà, come emerge dal loro epistolario e dal loro lavoro?
Un film che prova a celebrare non tanto la loro memoria ma a rimettere in circolo la loro anima, raccontando il percorso di due giovani del 3° millennio che vengono in contatto con queste due figure per motivi diversi. Un musicista poco più che adolescente e uno studente di architettura trentenne si ritroveranno, infatti, di fronte alle parole e alle immagini di Bolognini e Mazzotta, di fronte ai loro pensieri, al loro stato d’animo e ai loro atti sul fronte.
Sentendo la forza e la fragilità, quella capacità di resistere e di reagire, i due giovani cominceranno un dialogo intimo con questi “padri”, con le loro scelte e visioni, con gli ideali e l’azione di tutta la loro vita. Ne deriverà un tempo di crisi dolorosa ma liberatoria, un processo di riflessione e contagio, anche inconsci che, in modo diverso, porterà questi giovani ad avere più coraggio. A vivere la loro vita con un’altra “temperatura”, comprendendo la bellezza del resistere.
… E poi il cozzar dell’onde bluastre
Nella rabbia ferocissima,
A lungo galoppando nella furia
Impetuosa delle raffiche;
Gl’indomiti flutti,
Quai focosi cavalli di battaglia,
Truci squassando la vana criniera,
Spumeggiando si frangevano.
Te, bel mare Adriatico, ricordo
Con nostalgico pensiero,
Con cocente desiderio!
P. Bolognini
Disegno di C. Mazzotta
CARATTERE E STATUS DEL PROGETTO
Il progetto si connota come un cantiere creativo e sociale, con l’obiettivo di porre il passato e il presente dentro una prospettiva comune, dentro un dialogo reale e non retorico.
L’obiettivo è far nascere un processo articolato che, in linea con le direttive metodologiche e l’ispirazione culturale dell’Archivio liquido dell’identità di Grad zero, sviluppi un progetto in grado, da una parte, di realizzare un film poetico dal carattere originale, che possa affrontare il mercato internazionale e ambire alla partecipazione nei più importanti festival internazionali, dall’altra, un prodotto multimediale e interattivo, ovvero un film didattico, pensato soprattutto per le scuole e condiviso con gli studenti.
Due versioni, dunque, che partono dalla stessa sorgente e che si costruiscono entrambe attraverso un processo realmente partecipato, diventando speculari e dialoganti.
Entrambi i film si collocheranno all’interno di quella zona di frontiera tra cinema documentario e di fiction. Un territorio, non solo artistico e creativo, ma anche produttivo e distributivo che, negli ultimi anni, ha proposto opere di grande interesse in Italia e all’estero, suscitando buone e crescenti risposte pure sul piano commerciale.
Il progetto è in una fase di sviluppo sia produttivo sia creativo e i due aspetti stanno procedendo insieme: dato il “genere” di film che s’intende realizzare e la visione produttiva che lo ispira, ci sembra strategico e opportuno non separare le due fasi.
Per chi volesse conoscere le strategie di sviluppo produttivo e finanziario del progetto e sostenerlo in qualche modo, può contattare l’archivio liquido dell’identità di Grad zero per info.
Grazie.